Immersioni sicure – Consigli
Un sub è morto durante un’immersione all’isola di Giannutri mentre era in compagnia di due amici, ora sotto choc. Una tragedia che avviene a poco più di un anno da quella delle isole Formiche, quando tre sub perugini morirono in questo caso per la presenza di monossido di carbonio nelle bombole. Per immersioni sicure gli esperti del Dan (Divers Alert network) Europe suggeriscono 10 regole da seguire, ponendo particolare attenzione all’idratazione, traumi dell’orecchio e qualità dell’aria nelle bombole.
1. Frequenta corsi di immersione, di primo soccorso, anche con ossigeno, e di aggiornamento con istruttori qualificati.
2. Sottoponiti a controlli medico-subacquei annuali, anche dopo malattie ed infortuni o se devi assumere farmaci. Ricorda di compensare adeguatamente per non mettere a rischio le orecchie. Durante la discesa verso il fondo, mentre la pressione aumenta, i subacquei devono compensare la riduzione di volume negli spazi cavi dei seni paranasali (attraverso l’ostium, che collega il naso ai seni) e nell’orecchio medio (attraverso la tromba di Eustachio). Altrimenti possono comparire disagio e dolore. Gli infortuni più comuni – i barotraumi dell’orecchio e dei seni paranasali – hanno a che fare, infatti, con la pressione. Sono facili da evitare grazie a una corretta educazione e adottando misure di buon senso. Se il sub non riesce a compensare e sente dolore o fastidio durante la discesa, deve risalire lentamente fino a che il fastidio è attenuato e provare di nuovo a compensare. Non fare immersioni se si ha il raffreddore o si è congestionati. I sintomi da non trascurare sono malessere, da lieve a forte dolore, ronzio, udito ovattato, nausea, vomito, vertigini. In questi casi bisogna interrompere le immersioni previste per il giorno o per la settimana: continuare a immergersi potrebbe causare gravi infortuni. Cure e trattamenti adeguati, sotto la supervisione di un medico, possono ridurre i tempi di recupero dai sintomi del barotrauma, in modo da tornare di nuovo sott’acqua.
3. Mantieniti idratato bevendo regolarmente acqua o integratori salini. Evita alcol e sforzi intensi, prima e dopo essere stato sott’acqua. Dopo l’immersione l’azoto viene eliminato dai polmoni, ma questo processo è più difficoltoso se il subacqueo è disidratato e quindi più suscettibile alla formazione di bolle nel sangue e nei tessuti, aumentando il rischio di malattia da decompressione. La disidratazione, infatti, riduce il volume di plasma sanguigno e la perfusione dei tessuti: il sangue si addensa e il flusso si riduce, influendo sul rilascio di azoto. Occhio, quindi, ai segni della disidratazione: vertigini, mal di testa, crampi muscolari, stanchezza, secchezza delle fauci/bocca appiccicosa, urina di colore scuro, diminuzione dell’urina prodotta e, ancor peggio, tachicardia, polso debole, respirazione rapida, pressione sanguigna bassa, irritabilità e confusione, convulsioni, basso livello di coscienza.
Il consiglio è bere un bicchiere d’acqua ogni 15-20 minuti. Sali per reidratazione orale e bevande isotoniche, in quanto reintegrano sali ed elettroliti. Questo permetterà ai tessuti del vostro corpo di essere idratati e, di conseguenza, evitare un ridotto scambio di gas, che potrebbe causare formazione di bolle e malattia da decompressione (Mdd). Più acqua si beve, dunque, meno bolle pericolose si creano.
4. Controlla sempre il buono stato ed il perfetto funzionamento di tutta l’attrezzatura, tua e del compagno. Assicurati che sia adeguata all’immersione pianificata. La sicurezza è anche nell’aria, quella contenuta nelle bombole che danno la possibilità di respirare sott’acqua, permettendo di godere la vita marina. Quest’aria può essere soggetta a diversi tipi di contaminazione, quella da monossido di carbonio è la più pericolosa. I segnali tipici e i sintomi di un’intossicazione da CO sono dolore e sensazione di pressione alla testa; vertigini; nausea; affanno dopo uno sforzo; confusione; vomito; paralisi o perdita dei sensi; labbra, guance e unghie arrossate (specialmente in fase iniziale). Il sub dovrebbe smettere di respirare dalla bombola contaminata e cessare l’immersione. Basic Life Support e ossigeno al 100% dovrebbero essere somministrati quanto prima, necessari consulenza medica e trasporto verso una struttura medica di emergenza (preferibilmente con camera iperbarica) per un esame e un adeguato trattamento.
5. Indossa jacket, doppio erogatore, manometro e coltello; anche se usi il computer, porta con te profondimetro, orologio e tabelle.
6. Immergiti sempre in condizioni meteo-marine favorevoli, con adeguata assistenza in superficie ed in coppia. Usa la boa segnasub.
7. Immergiti entro i limiti del tuo brevetto. Evita profili yo-yo e non trattenere mai il respiro durante la risalita.
8. Risali a 9-10 metri al minuto di velocità, utilizza i modelli decompressivi più aggiornati e privilegia i più elevati livelli di conservativismo.
9. In caso di sospetta malattia da decompressione, va somministrato subito ossigeno al 100% con un erogatore adeguato e per il tempo necessario. Non tentare procedure di ricompressione in acqua.
10. Smettere di fare immersioni 24 ore prima di volare, o 12 ore se ci si è immersi solo una vota.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it